Qualcuno di voi ricorda Postalmarket?
I ragazzi degli anni ’70 e ’80 di sicuro si.
A pensarci, ancora mi ronza nella testa il jingle che in televisione pubblicizzava il famoso catalogo:
“Con Postalmarket sai uso la testa ed ogni pacco che mi arriva è una festa…”.
Ma cos’era Postalmarket?
Un catalogo cartaceo che veniva spedito via posta a casa degli Italiani e pubblicizzava prodotti acquistabili per corrispondenza.
Conteneva pagine e pagine di merce: abbigliamento, articoli per la casa, elettrodomestici e tanto altro.
Non era l’unico in circolazione, c’era anche Vestro e altri meno noti, ma Postalmarket ebbe un impatto sociale molto forte sulle abitudini degli italiani.
In un periodo nel quale non solo non c’era il web ma neanche una grande possibilità di muoversi ed arrivare nei piccoli centri per colpa dei trasporti: lenti e incompleti, riuscire ad avere prodotti visti sulle pagine patinate di quel catalogo direttamente a casa propria era un lusso, una magia o come diceva lo slogan: “una festa!”
Come nacque l’idea?
Postalmarket nacque nel 1959 dall’idea di Anna Bonomi Biolchini un’ imprenditrice della Milano bene, che seguendo il modello americano decise di importare l’idea della vendita di prodotti per corrispondenza.
Ebbe anche l’intuizione di pubblicizzarli mettendo in copertina volti noti dello spettacolo come testimonial, questo avrebbe dato maggior lustro alla rivista e così accadde, tanto che negli anni successivi alcuni famosi stilisti come: Krizia, Coveri, Biagiotti decisero di distribuire alcuni dei loro capi firmati sul catalogo.